Nel corso della conferenza stampa indetta dal Comune di Jesi, Roberto Pesaresi, per 17 anni alla presidenza della società Interporto Marche Spa, ha informato che, nell’assemblea dei soci fissata per martedì 28 giugno che rinnoverà i vertici, il suo nome non sarà più tra i disponibili.
“Dopo molti anni di duro lavoro e considerando che le questioni legali sono state tutte risolte e che l’infrastruttura è pienamente operativa con importanti progetti di sviluppo avviati – ha detto – è tempo per me di dedicarmi ad altre questioni sapendo di lasciare avendo raccolto e vinto la sfida che mi lanciò l’allora governatore D’Ambrosio nel 1999 di sistemare le cose e far funzionare l’infrastruttura o di buttare la chiave”. “Avrei potuto fare lo stesso nel 2009 ma allora, forse per tigna, con le condizioni difficili di una struttura ancora non collegata a superstrada e ferrovia e alle prese con contenziosi, poi tutti chiusi in senso positivo, non l’ho fatto. Quello era un Interporto forse anche troppo personalizzato, oggi c’è una realtà strutturata, con professionalità, penso a Nicola Paradiso o Manuela Marconi, che sanno come farla andare avanti e bene”. “All’orizzonte il ruolo di sede del polo unico regionale della Protezione Civile, con la centrale dell’ex 118 e del prossimo 112, e quello di unico polo logistico per il materiale sanitario di tutta la regione, progetti da perfezionare entro l’anno. Di respiro più lungo la funzione di Halal Trade Center per la commercializzazione di prodotti destinati a cittadini e Paesi musulmani, quella di punto di riferimento per i rapporti Italia-Vietnam, le trattative in corso per intensificare quanto già si fa nei settori del trasporto di cereali e prodotti siderurgici».
Il presidente Pesaresi ha poi ringraziato il sindaco di Jesi Massimo Bacci “al quale mi sembra giusto riconsegnare idealmente le chiavi dell’Interporto come mi sono state date nel luglio 1999 e direi che ho fatto bene a non gettarle».
«Ce ne sono poche in circolazione di professionalità come quella di Pesaresi – ha detto il sindaco di Jesi – a cui vanno riconosciuti grandissimo coraggio, capacità gestionale e la creazione di una struttura organizzativa di persone di alto livello. Gli ultimi anni immagino non siano sempre stati facili, come Comune abbiamo spinto per il giusto riconoscimento ad una delle figure più importanti del settore a livello nazionale. Credo che persone così non vadano perdute ma valorizzate”.
Oggi sono 30 le aziende che hanno sede all’Interporto, 250 persone vi lavorano ogni giorno, 800 i transiti giornalieri di mezzi di media, 150 le coppie annuali di treni e l’interporto delle Marche ha raggiunto un ruolo europeo che va consolidato.